sabato 14 novembre 2009

Il terzo suono di Tartini

Quando chiesi ad un mio amico, un po’ poeta, come fare per raggiungere la sua abitazione di campagna, mi disse: "E’ facile, segui la via, ci sono due trulli, il mio non è il primo, ma il terzo”.
Capii che doveva avere il terzo occhio e riusciva a vedere il terzo trullo
Il terzo suono, invece, (i cosiddetti toni risultanti o toni di Tartini) l’ha scoperto Giuseppe Tartini da Pirano, (1692 – 1770) :«Se non sentite il basso» diceva Tartini ai suoi allievi, «le vostre terze o le vostre seste sono imperfette»:
In sostanza si tratta di questo: se, ad esempio, suono la nota La (frequenza di 440 Hz) assieme ad un Mi (660 hz circa) otterrò anche come terzo suono il La all’ottava inferiore, attorno ai 220 hz. (equivalente della differenza tra le frequenze delle due corde 660 – 440 = 220)
In pratica, quando accordiamo il violino e raggiungiamo l'accordo preciso tra due corde sentiamo un suono più pieno e più corposo; è l'effetto del terzo suono che produce un raddoppio all'ottava inferiore della nota più bassa tra le due che stiamo accordando.
Anche se raramente ce ne rendiamo conto, è proprio questa particolarità che ci permette di accordare lo strumento senza misuratori elettronici.
(P.S. Grazie ad Aldeo per la consulenza):
Il violinista sul Trullo...
ehm.. licenza poetica pugliese: nel filmato il grande Isaac Stern esegue la colonna sonora del film Il violinista sul tetto

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