Il metodo è consigliato da Carl Flesch nel suo "L'arte del violino" (edizioni Curci): Prendiamo un paio di cucchiai da minestra di riso, possibilmente quello un po' spezzettato e inseriamolo (crudo!!!) dentro lo strumento.
Agitiamo lo strumento (senza eccedere nella vigorosità del movimento) in maniera che il riso pulisca l'intera superficie del fondo, insistendo particolarmente negli “angoli” in cui gli zocchetti si incontrano con le controfasce;
Continuiamo a muovere il violino facendo scorrere il riso su tutta la parte interna delle fasce, poi giriamo il piano armonico verso il basso e, dopo aver dato una ultima setacciata, facciamo uscire il riso dalle effe .
Agitiamo lo strumento (senza eccedere nella vigorosità del movimento) in maniera che il riso pulisca l'intera superficie del fondo, insistendo particolarmente negli “angoli” in cui gli zocchetti si incontrano con le controfasce;
Continuiamo a muovere il violino facendo scorrere il riso su tutta la parte interna delle fasce, poi giriamo il piano armonico verso il basso e, dopo aver dato una ultima setacciata, facciamo uscire il riso dalle effe .
I più parsimoniosi potranno lavare il riso e farci una minestrina.
(Consulente per le pulizie: Aldeo)
Nessun commento:
Posta un commento