venerdì 26 marzo 2010

Orchestre giovanili all'Italiana

Domenica 28 marzo , Claudio Abbado è stato ospite della trasmissione "Che tempo che fa" condotta da Fabio Fazio. Tra gli argomenti anche il progetto delle orchestre giovanili sull’esempio venezuelano. Cliccando QUI il link al filmato tratto dalla trasmissione (per informazioni sul progetto di un Sistema Abreu in Italia tel 06.32697530-15-14)
"Il geniale progetto Abreu che ha dato vita a decine di orchestre giovanili nella nazione sudamericana, si sta avviando anche in varie regioni italiane - ha detto Abbado - . A Roma si sta muovendo il presidente di Federculture , Roberto Grossi, a Bolzano Renzo Caramaschi, in Toscana la Scuola di Musica di Fiesole, a Milano Maria Majno della Società del Quartetto"
Pochi giorni fa, a Lucerna, Abbado ha diretto l’orchestra giovanile venezuelana Simon Bolivar a cui il Times ha rinfacciato la "energia animalesca": “ma – ha risposto Abbado - sono molte le orchestre europee alle quali augurerei di suonare con altrettanta passione “.

giovedì 25 marzo 2010

1 - Intervallo: la videoarte di Bill Viola

Bill Viola (New York 1951) oltre ad avere un bel cognome dal colorato profumo musicale (il padre è di origini italiane) è un geniale artista che fonde immagini e suoni nelle sue installazioni a volte colossali, proiettate in musei, gallerie, cupole, teatri, chiese sconsacrate: « Quando ho visitato la Cappella degli Scrovegni a Padova , sono rimasto folgorato – dice Viola - . Giotto è uno dei miei eroi. Penso abbia fatto il primo dipinto virtuale. Dopo il primo impatto, quando mi sono ripreso, ho riflettuto sul fatto che ogni superficie era affrescata, è stato come entrare in una realtà virtuale». «Quello che mi ha affascinato era entrare in uno spazio e camminare dentro le immagini».
Le opere di Viola trasformano radicalmente gli ambienti, e il pubblico si trova all' interno, coinvolto in queste rivelazioni contemporanee. Il filmato che segue è tratto da Ocean Without a Shore un’opera di Bill Viola allestita nella chiesetta di San Gallo, a Venezia, per la biennale del 2007. Sugli altari, al posto dei quadri, ci sono installazioni video in cui le figure oltrepassano la barriera d’acqua per entrare per qualche istante nel nostro mondo. (il filmato è amatoriale)

martedì 23 marzo 2010

Violinista geroglifico

Il violinista ,spesso, sul palco si pone di profilo al pubblico come un geroglifico egiziano. Così è più facile dare una occhiata al direttore d'orchestra. A questa posizione non sarebbero, però, estranee considerazioni sulla qualità del suono. Scrive Carl Flesch: “E’ difficile decidere se per il suono sia più vantaggioso lo stare di faccia o di profilo dinanzi all’uditore. Si crede generalmente che le vibrazioni vengano rimandate perfettamente dalle pareti della sala se lo strumento è tenuto in direzione parallela alle file dei posti che si trovano in esse”.

domenica 21 marzo 2010

Facciamo silenzio: la camera anecoica

Le camere anecoiche hanno superfici composte da pannelli che assorbono il suono , impediscono ogni rimbombo, sono costruite per eliminare ogni inquinamento acustico e ogni vibrazione che provenga da attività esterne.
John Cage nei primi anni ‘50 entrò nella a camera anecoica dell'università di Harvard alla ricerca del silenzio assoluto, ma trovò i suoni del proprio corpo: il battito del Cuore , il sangue in circolazione.
Il silenzio assoluto non esiste, ma il silenzio è una condizione del suono. Sottolinea e amplifica i suoni, li rende più vibranti, ne preannuncia l'entrata, crea suggestivi effetti di attesa e sospensione. Il silenzio è un mezzo espressivo, è pieno di potenziale significato. L'esperienza della camera anecoica portò Cage a pensare il celebre pezzo 4.33, in cui i musicisti stanno in silenzio: un invito ad ascoltare le mille affascinanti sfumature di suoni e rumori del mondo.


Il Fermate di Bach
"Quando suonate il violino – scrive Shinichi Suzuki nel suo Educare con la musica - la fine di una frase deve essere colma di sentimento; è un momento importante. Benchè il brano sia finito, la musica continua per qualche istante. Bach per esempio, nel XVIII secolo, usava scrivere la parola Fermate alla fine delle sue partiture
Il raccoglimento della preghiera, quando si sta inginocchiati in silenzio , mi fa pensare al momento in cui l’interprete ha appena finito di suonare.”


La tazza di té
Nan-in un maestro giapponese dell’era Meiji (1868 – 1912), ricevette la visita di un professore universitario che era andato da lui per interrogarlo sullo Zen.
Nan-in servì il tè. Colmò la tazza del suo ospite, e poi continuò a versare.
Il professore guardò traboccare il tè, poi non riuscì più a contenersi. «E’ ricolma. Non ne entra più!».
«Come questa tazza» disse Nan-in «tu sei ricolmo delle tue opinioni e congetture. Come posso spiegarti lo Zen se prima non vuoti la tua tazza?»

martedì 16 marzo 2010

Shenkar: Il violino e il suo doppio

Il Doppio violino stereofonico a 10 corde , costruito da Ken Parker (non è quello dei fumetti), è una invenzione di Lakshminarayanan Shenkar (1950 Madras – nel sud est dell’india) musicista compositore 60enne che mescola pop, hip hop, rock, musica etnica . La sua splendida voce ha una estensione di cinque ottave e mezzo ed è un virtuoso violinista ( ha iniziato a 5 anni , e a sette ha tenuto il suo primo concerto).
Il doppio violino è uno strumento dal suono affascinante che copre l’intera gamma sonora di un’ orchestra , dal contrabasso, al violoncello, alla viola al violino, e qui di seguito potete ascoltare un energetico Raga .
Shenkar è una leggenda vivente che ha collaborato con decine di grandi musicisti da Frank Zappa (che produsse il suo primo disco solo), a Phil Collins, Talking Heads, Lou Reed, Marianne Faithful, Bruce Springsteen, Sting, Van Morrison, U2, The Pretenders, Echo & The Bunnymen , Dave Stewart. John McLaughlin.

lunedì 15 marzo 2010

Terry Riley: estasi In C

Uno dei musicisti contemporanei più amati dal popolo rock negli anni ’70 (del secolo scorso) è stato Terry Riley, compositore statunitense nato nel 1935. Il suo brano “In C” del 1964 è formato da 53 brevi frasi melodiche ripetute ad libitum da ogni strumento, in modo da generare sempre nuove sovrapposizioni melodiche, armoniche e ritmiche. In C ha le movenze di un gioioso “mantra” realizzato in chiave elettronica e sperimentale. Riley ha ispirato molti gruppi rock tra cui i magnifici Who : l’inizio di Baba o' riley porta ben evidenti le tracce di questa influenza
Nei primi anni ’70, Riley, è rimasto affascinato dalla musica indiana che anche oggi, all’età di 75 anni, resta la sua principale fonte di ispirazione . Riley ha lavorato a lungo con il Kronos Quartet per cui ha scritto diversi quartetti per archi. Qui ,potete ascoltare la splendida G song

domenica 14 marzo 2010

Forza ed equilibrio: lo Judo e il violino

La tecnica Judo chiamata De Ashi Barai, è una delle prime ad essere insegnate agli allievi e racchiude uno dei fondamenti “filosofici” di questa arte. La mossa è un colpo del piede repentino e secco che falcia la gamba d’appoggio dell’altro lottatore nell’attimo in cui è in posizione di non-equilibrio.
In questo caso l’equilibrio conta più della forza bruta.
Principio che viene ricordato sempre ai suonatori principianti di violino che cercano di domare lo strumento utilizzando una buona dose di “forza cieca”, stringendo il manico e l’archetto con le dita, premendo la testa sulla mentoniera, premendo le dita sulla tastiera, con un risultato che è ben misero: i muscoli tendono a irrigidirsi, e il fluire armonico dei movimenti va a farsi benedire. Prima di picchiare il violino diventa indispensabile pensare gli equilibri fondamentali che sono in gioco quando si suona.

sabato 13 marzo 2010

1 - Qual'è la tua postura?

Il violinista più di altri musicisti passa molto tempo in piedi. Stare in piedi correttamente anche senza strumento tra le braccia è un’arte a cui dedichiamo poche attenzioni e troppo spesso le cattive abitudini esasperano i difetti congeniti , modificano il nostro corpo e provocano i più disparati malanni e dolori. Dimmi come stai in piedi e ti dirò chi sei: provate a poggiarvi con la schiena al muro, se la parte alta dei vostri glutei, il dorso e il cranio poggiano naturalmente ad esso, è probabile che la vostra postura sia corretta . Sarebbe buona consuetudine per un violinista fermarsi un attimo a considerare il proprio corpo, qual è il modo di stare in piedi o seduto. Forse non suoneremo mai bene il violino ma staremo più comodi. Qui a lato c’è una bella scheda con vari tipi di postura: a quale somiglia la tua?

giovedì 11 marzo 2010

Giochiamo al direttore d'orchestra

Avvicinare i ragazzi alla musica classica facendoli giocare con l' i Phone? Negli States ci provano e ci pensano: la Los Angeles Philarmonic Orchestra sull’onda dell’interesse per l’arrivo del giovane direttore venezuelano Gustavo Dudamel ha presentato una applicazione per iPhone chiamata “Bravo Gustavo”. Se cliccate Qui potete giocare anche voi al direttore d’orchestra con la sinfonia fantastica di Berlioz (dirigere l'orchestra è una parola esagerata, in realtà è un tipico, simpatico giochetto di prontezza e coordinazione). Buon Divertimento!

lunedì 8 marzo 2010

Sitar e Violino: Ovest ed Est

Nel 1967 il sitarista indiano Ravi Shankar vinse il “Grammy Award” per la migliore esibizione e il miglior disco di musica da camera “L’Ovest incontra l’ Est”, realizzato assieme a Yehudi Menhuin , uno dei più grandi violinisti del XX secolo, e Ustad Allah Rakha alle tablas. Menhuin aveva incontrato Shankar nel 1952 nel suo primo viaggio in India. Affascinato dalla cultura indiana e dalla pratica dello Yoga (a cui si avvicinò sotto la guida del maestro Iyengar) , Menhuin invitò Shankar negli Stati Uniti e successivamente realizzò con lui concerti e registrazioni dal vivo tra cui il raro e bellissimo filmato che trovate qui, a fondo post . Ravi Shankar (1920),è il musicista indiano più famoso al mondo proprio grazie alla collaborazione con Menhuin e con George Harrison che da lui prese lezioni di sitar , strumento usato dai Beatles in alcuni brani, tra cui la celebre e bellissima "Norwegian Wood (This Bird Has Flow)". Shankar partecipò ai mitici festival di Monterey nel 1967 e a quello di Woodstock nel 1969.



Con Anoushka
E già che ci siamo, per tenerlo a portata di Blog, questo breve ed entusiasmante filmato di Ravi Shankar in concerto con la figlia Anoushka al sitar e Tanmoy Bose alle tabla, wow!

domenica 7 marzo 2010

Gamelan: roba dell'altro mondo!

Messiaen, Cage, Varese, Stockausen, Terry Riley, decine di compositori occidentali di musica Contemporanea e Rock sono in debito con questa straordinaria musica indonesiana ! Il Gamelan è un'orchestra che comprende metallofoni, xilofoni, tamburi e gong ma anche flauti di bambù, strumenti a corda e voce.
Gli strumenti di un Gamelan sono costruiti e intonati per suonare insieme: strumenti di gamelan diversi non sono intercambiabili. Tra gli strumenti percussivi che producono suoni affascinanti ci sono i gendérs (barre di metallo poggiate o sospese, e percosse come un glockenspiel). La gran parte della strumentazione è in metallo ma esistono orchestre composte interamente di strumenti in bambù. E' musica rituale associata spesso alla danza e al teatro, ma c'è grande spazio all'improvvisazione e al cambiamento. Qui sotto un pezzo da youtube con una parte finale davvero stratosferica.

John Cage: aprite le orecchie

“Rumore.
Quando lo ignoriamo può disturbarci.
Quando lo ascoltiamo lo troviamo affascinante
John Cage (Los Angeles, 5 settembre 1912 – New York, 12 agosto 1992) .
Cage è stato uno dei musicisti fondamentali del Novecento. Suo padre era un inventore(un sottomarino a benzina, un sistema di proiezione televisiva, e perfino una medicina per la tosse), sua madre era giornalista. Cage ha aperto alle nostre orecchie la porta dei suoni del mondo: dalle patate che friggono, alle bollicine della Coca Cola , dallo scorrere dell’acqua sotto la doccia, al cigolio dell’auto, siamo immersi nei suoni e se prestiamo attenzione hanno strutture affascinanti, impreviste. Sono una sinfonia che accade in maniera casuale, assolutamente estranea alla logica della musica (Classica e non) in cui il “genio compositore” impone il suo modello e i suoi suoni agli ascoltatori.
Nel 1952, Cage compose 4'33”, brano per qualsiasi strumento, in cui i musicisti non suonano e lasciano aperte le nostre orecchie al mondo.

Il piano preparato

Nel 1940, John Cage utilizza la tecnica del "piano preparato", inserendo tra le corde del pianoforte svariati oggetti: bulloni, viti, pezzi di gomma, plastica, noci, ecc. che producono suoni non del tutto volontari. È una provocazione verso l'inviolabilità degli strumenti classici. Il pianoforte, strumento romantico per eccellenza, viene violentato con oggetti di uso quotidiano. Così la musica imita la natura che produce elementi casuali e realizza il desiderio di “creare musica che il compositore non ha mai ascoltato”.
Per Cage l'uomo non è né l’esecutore, né il creatore della musica, è un liberatore del suono

venerdì 5 marzo 2010

L'orchestra del Caffè Pinguino

Tra i gruppi degli anni ’70 che miscelano musica da camera, folk, richiami a John Cage e reminiscenze di Philip Glass, c’è la Penguin Cafe Orchestra fondata nel 1976 ad opera del chitarrista inglese Simon Jeffes (1949-1997) e della violoncellista Helen Liebmann. Il primo album è del 1976, pubblicato dalla Obscure Records (guidata da Brian Eno) ma il più famoso è Penguin Cafè orchestra del 1981 che contiene questo Music for a Found Armonium. Il pezzo, carico di “gioia e meraviglia” è dedicato ad un vecchio harmonium, ritrovato da Simon Jeffes a Tokio tra i rifiuti. Su youtube c’è una strabellissima versione di Music for a Found Harmonium realizzata da Patrick Strett gruppo folk irlandese