Un mattino il signor
Tanaka si rivolse a
Shinichi Suzuki chiedendo di insegnare i violino al suo figlio cieco
Teiichi. “Presi una settimana di riflessione – scrive
Suzuki nel suo
Crescere con la Musica”- “Poi nel silenzio del mio studio pensai che la prima cosa da fare era mettermi nella stessa situazione di chi non vede. Mi alzai, spensi la luce e tornai a sedermi nell’oscurità più completa. Cercai la strada per arrivare al mio violino, lo presi, con l’arco, e cominciai a suonare. Era completamente buio ma potevo vedere il mio violino “tutto”. In quel momento capii che a volte non abbiamo bisogno di usare gli occhi. Grazie all’intuito riceviamo la forza spirituale di suonare.
Attraverso
esercizi ripetuti acquistiamo un eccezionale vigore. La nostra attività vitale genera – indipendentemente dalla nostra volontà- un grande potere chiamato
kan che ci rende capaci di superare le difficoltà. Ecco perché ero capace di suonare in un mondo buio.
...Lezione n.4:..”allora venne il momento di assegnare a Teiichi un nuovo compito: alzare il pollice della mano sinistra e toccare la punta dell’arco. “Se riesce a fare questo – pensai - è davvero diventato una persona che vede”.
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