In genere le donne sembrano tenere la testa più dritta, mentre gli uomini sono "inclini all’inclinazione". Se è vero che ognuno mette la testa come gli pare, e che non sempre chi sta storto sviluppa un’ernia cervicale, il celebre Carl Flesch nel suo L'arte del Violino (edizioni Curci) dice di esser favorevole ad una “posizione dritta della testa durante lo studio” mentre quando “si fa musica” siamo liberi di piegare la capoccia seguendo i movimenti istintivi
Infatti, con la testa dritta riceviamo il suono non immediatamente nell’orecchio, ma lo sentiamo riflesso dalle pareti della stanza e per conseguenza lo riceviamo (e lo giudichiamo) in modo più obiettivo.
“Se invece il nostro orecchio si avvicina all’istrumento che produce il suono – osserva Flesch - abbiamo la tendenza a sentirci noi stessi, a bearci della bellezza del suono senza alcun senso critico”. "Da ciò la tendenza della maggior parte dei violinisti ad accostare l’orecchio al violino nelle parti cantabili e, al contrario, a serbare una certa distanza nei punti difficili che richiedono un controllo”
E inoltre: " è consigliabile toccare la cordiera col mento perchè così si stabilisce un maggiore contatto con lo strumento". Un tocco molto gentile , naturalmente, per non influenzare l'accordatura.
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