Tra i bimbi prodigio fortunati , ( dotati di genitori attenti alla loro salute psicologica), sembra esserci Leila Bronia Josefowicz , violinista, oggi 32enne (foto a lato). Nel filmato (a piede di articolo) ha 9 anni e suona una “tenerissima” versione della Tarantella di Weniawski. Padre fisico e mamma biologa, Leila ha iniziato a studiare il violino all’età di tre anni e mezzo, quando il padre Jack iscrisse entrambi alla scuola Suzuki di New York. A 5 anni disse al padre “Dovresti smettere. Il violino non fa per te”.
A dieci anni , si è esibita con la Symphony Orchestra in Europa, Asia e in USA ma nonostante gli impegni musicali i genitori hanno voluto risolutamente per lei una educazione “normale” facendole frequentare la scuola pubblica.
Di certo tra i colpi di genio del mitico Shinichi Suzuki (17 Ottobre, 1898 – 26 gennaio, 1998), c’è proprio quello di impartire lezione di violino anche ai genitori. In questo modo gli affetti, l’imitazione , la gratificazione familiare diventano un potente mezzo per “condizionare” il bambino e far crescere la sua passione per la musica. Insomma un Cavallo di Troia psicomusicale.
(Per la cronaca Leila suona un Guarneri Del Gesù del 1724 affidatole da un collezionista di Boston dopo averla ascoltata nell’interpretazione del concerto di Sibelius).
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