
domenica 28 febbraio 2010
2-Musicologia fantastica: vita delle note

sabato 27 febbraio 2010
Frank Zappa: questi cazzi di piccione

mercoledì 24 febbraio 2010
Il violino di Comus
Anni musicalmente memorabili per il Rock quelli a cavallo tra i ’60 e i 70 del secolo scorso. Una esplosione di idee , esperimenti e rimescolamento di generi musicali. Tra i gruppi britannici di scarso successo all’epoca ma successivamente diventati di Culto, ci sono i Comus che utilizzavano una strumentazione anomala per gli organici dei gruppi dell’epoca: dall’oboe al violino, al fagotto. Marchio di fabbrica era lo “sconcertante” contrappunto tra le voci : quella acutissima della cantante Bobbie Watson e quella “sofferta, lamentosa , di Roger Wootton, a tratti “inumana” come la divinità greca Comus, legata alla potenza disordinata del caos, ai festeggiamenti e alla baldoria alcolica notturna delle feste.
Il gruppo ha inciso due album, First utterance del 1971 e To Keep from Crying del 1974 . Il pezzo qui ripreso da youtube è Diana uscito come singolo nel 1971 a far da lepre all’album First Utterance
Il gruppo ha inciso due album, First utterance del 1971 e To Keep from Crying del 1974 . Il pezzo qui ripreso da youtube è Diana uscito come singolo nel 1971 a far da lepre all’album First Utterance
martedì 23 febbraio 2010
Orecchio da violinisti

“Dopo alcune ore di esercizio, - dice Flesch - ad un tratto, avviene un fenomeno singolare che spaventa l’allievo: gli sembra di suonare cioè con peggiore intonazione di prima”. In realtà raffrontando il suono intonato con quello falso l’orecchio diviene così sensibile da tollerare meno le imperfezioni. Con l’esercizio assiduo però, si impara a giudicare e correggere in una frazione di secondo il suono ottenendo la purezza voluta.
1- Un po' di Quark: nel filmato il viaggio delle onde sonore dal timpano, al cervello
domenica 21 febbraio 2010
Il Clavicembalo oculare

Qui di seguito da You tube una moderna versione del clavicembalo oculare realizzata dal compositore statunitense contemporaneo Stephen Malinowsky con un software chiamato Music animation machine.
venerdì 19 febbraio 2010
La banda del terzo orecchio

Qui di seguito il brano Water tratto dall’album del 1970. I più impazienti possono saltare il primo minuto e 50 secondi in cui ci sono suoni rarefatti . Poi comincia la danza.
Musica Colta Dal Caffè
Per oltre trenta anni Leóš Janáček, (1854 – 1928)ha annotato – nei caffè e in altri luoghi pubblici dell’Ungheria – le melodie e il ritmo dei discorsi. Janáček, incorporava nella propria musica questi ritmi del linguaggio parlato – o piuttosto cercava dei loro equivalenti nel sistema dei toni ed intervalli della musica classica.
La lingua che si parla in una nazione esercita sempre una attrazione gravitazionale sulla struttura della musica e anche in questo senso la colta musica classica è popolare.
A ri-convertire in Pop la musica di Janáček c’è questa Knife edge degli Emerson Lake & Palmer (1970). Il celeberrimo Trio di Rock sinfonico ha pescato a piene mani da La Sinfonietta del compositore ungherese.
La lingua che si parla in una nazione esercita sempre una attrazione gravitazionale sulla struttura della musica e anche in questo senso la colta musica classica è popolare.
A ri-convertire in Pop la musica di Janáček c’è questa Knife edge degli Emerson Lake & Palmer (1970). Il celeberrimo Trio di Rock sinfonico ha pescato a piene mani da La Sinfonietta del compositore ungherese.
domenica 14 febbraio 2010
I più grandi musicisti sulla terra

"Gli uccelli sono affascinati dai colori – diceva Messiaen - Generalmente i “pajaros” cantano meglio al tramonto a al sorgere del sole perché ci sono dei bei colori. Cantano di continuo per tre minuti e in quei momenti tutto è di un prezioso colore rosa. I parajos cantano perché il colore li meraviglia e li ispira. Tutti i parajos - dice Messiaen - sono, come me, artisti sensibili al colore”.
mercoledì 10 febbraio 2010
Fai vibrare quel violino!

Oddone propone alcuni semplici esercizi e consiglia di iniziare sin dalle prime lezioni lo studio del vibrato e del movimento fondamentale dei cambi di posizione, favorendo mobilità e leggerezza del braccio.
Consiglio di Oddone:Esercizio fondamentale

Successivamente l’esercizio viene ripetuto tenendo il pollice fermo nei cambi di posizione.
Questo video su Youtube da' un'idea dell'esercizio proposto
venerdì 5 febbraio 2010
Il violino alla Krem

Nato nel 1947 a Riga, in Lettonia (allora parte dell’ Unione sovietica) , Gidon Kremer appartiene ad una famiglia di ebrei tedeschi. Suo padre era sopravvissuto alle deportazioni naziste ed era un violinista professionista, così come il nonno. Sotto la loro guida, a 4 anni, Gidon iniziò lo studio del violino al Conservatorio di Riga, perfezionandosi a Mosca con il grande David Oistrakh . Il primo concerto in Occidente lo ha tenuto in Germania, nel 1975. A New York due anni dopo. Nel 1980 ha lasciato l’Unione sovietica
Nel 1996 Kremer ha fondato l'orchestra da camera Kremerata Baltica , composta da giovani musicisti dei Paesi baltici. Nella sua collezione di antichi violini ha un Guarneri del Gesù del 1730; e uno Stradivari del 1734 indicato come Baron Feititsch-Heermann. Il suo attuale violino è un Nicolò Amati del 1641. Qui oltre al Tango etude, il link ad un filmato tratto dallo spettacolo del nostro "Krem" con il duo comico Igudesman and Joo.
Il palpito del vibrato

Musicologia fantastica: il Notascopio

Il Notascopio realizza un ingrandimento della nota che riesce a visualizzare anche il suo carattere. In ciò costituisce una applicazione della sorprendente nuova disciplina della Psicologia delle Note (vedi in questo blog) che analizza umori, affetti e psicopatologie di queste splendide creature .
Nella immagine ricavata al Notascopio si “evidenzia come una nota do, che sullo spartito appare un unico pallino nero, in realtà, all’ingrandimento risulta composta da varie note che formano la sua personalità profonda". Quando viene suonato, il do libera contemporaneamente questi aspetti della personalità. Noi percepiamo il do, ma il suo suono è arricchito dalle altre note, ognuna delle quali varia in intensità e colore. La musicologia classica chiama il do “fondamentale” e le altre componenti “armoniche”.
Permettere alle note di esprimere al meglio la loro multiforme personalità è il difficile compito affidato al violinista e al suo istrumento.
giovedì 4 febbraio 2010
La Borsa e il violino

Il maestro Flesch possedeva lo Stradivari “Brancaccio” ma nel 1928 a causa di un dissesto finanziario anticipatore della Grande Crisi del 1929, perse tutti i suoi soldi investiti nella Borsa di New York, e fu costretto a vendere il prezioso strumento; anzi, "istrumento", come scrive lui. . Fleeeeesshhh!
mercoledì 3 febbraio 2010
Il liutaio della Shoah

"E' struggente e allo stesso tempo gioioso mettere questi strumenti nelle mani di giovani violinisti contemporanei. – dice Weinstein - Attraverso il loro suono è come ascoltare la voce, riportare in vita i vecchi proprietari e milioni di esseri umani cancellati dalla guerra e dai campi di streminio”
Il 15 ottobre 2008 , ai piedi delle mura di Gerusalemme venne organizzato un concerto con la partecipazione di Shlomo Mintz . Molti musicisti suonarono “i violini della speranza” restaurati da Weinstein.
“Ad Auschwitz i nazisti permettevano si suonasse solo musica allegra ed essere selezionati per le orchestre in determinate occasioni di festa, significava avere la certezza che si sarebbe sopravvissuti per un altro giorno"
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