Nel 1940, John Cage utilizza la tecnica del "piano preparato", inserendo tra le corde del pianoforte svariati oggetti: bulloni, viti, pezzi di gomma, plastica, noci, ecc. che producono suoni non del tutto volontari. È una provocazione verso l'inviolabilità degli strumenti classici. Il pianoforte, strumento romantico per eccellenza, viene violentato con oggetti di uso quotidiano. Così la musica imita la natura che produce elementi casuali e realizza il desiderio di “creare musica che il compositore non ha mai ascoltato”.
Per Cage l'uomo non è né l’esecutore, né il creatore della musica, è un liberatore del suono
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