lunedì 8 novembre 2010

Le morti celebri

Tra le morti celebri dei musicisti celebri c’è quella dal sapore tragicomico di Jean Baptiste Lully compositore alla corte di Luigi XIV
Correva il 1686 e mentre provava un Te deum per la convalescenza del re, battendo la misura col suo bastone, si ferì l'estremità di un piede. Nel giro di qualche tempo il medico gli annunciò che la ferita esigeva l'amputazione del dito. Lully si rifiutò. Più tardi, lo stesso medico gli disse che era necessario amputare il piede, e, dopo l’ulteriore rifiuto, gli prospettò la necessità di scegliere se perdere la gamba o la vita. A questo punto, Lully sembrava deciso a subire l'operazione, ma diede ascolto ad un ciarlatano che promise di guarirlo. Dopo qualche lieve miglioramento, la cancrena fece progressi rapidi, e bisognò rassegnarsi a morire. Lully confessò i suoi peccati e cantò la frase melodica di una sua composizione su queste parole: Il faut mourir, pécheur. Il faut mourir (Morir bisogna, peccatore. Morir bisogna). Al suo funerale avremmo suonato volentieri questo stupefacente Balletto della notte (wow!)

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