lunedì 26 settembre 2011

Carl Flesch: il violinista nostromo

Cliccando QUI si accede a una lezione di Violin Masterclass, utilissimo sito anche per i principianti. L’allievo deve tener dritto l’archetto facendolo ondeggiare tra tastiera e ponticello. “Joseph Helmessberger consigliava ai suoi allievi di suonare sempre il più vicino possibile al ponticello mentre Pablo de Sarasate era solito condurre per lo più il suo arco piuttosto distante dal ponticello"
Carl Flesch , invece, nel suo L’arte del violino (edizioni Curci ) dice che un violinista è un po’ “nostromo” e deve tenere ben salda la “rotta dell’arco” spostando il punto di contatto con le corde (più vicino o più lontano dal ponticello) in base alle esigenze del brano. Qui a lato c’è lo schema generale proposto da Flesch che, però, si affretta a dire che è solo teorico perché nella pratica i casi si mescolano spesso e bisogna cercare una via di mezzo come nei due esempi successivi: il 252 e 253
La lezione di Flesch è davvero illuminante : menare l’archetto esige orecchio e intuito sempre accesi.

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