Chissà se in qualche conservatorio italiano insegnano il canto armonico; questa modulazione che permette alla voce di produrre contemporaneamente due o più suoni distinti . Di sicuro questo affascinante ed inquietante sdoppiamento è praticato in Tibet, ma anche in Sudafrica o nelle popolazioni Inuit (eschimesi), e in particolare nella tradizione Mongola –Tuvana in cui il canto armonico stabilisce un contatto “con le entità spirituali che pervadono tutte le cose”.
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