martedì 23 febbraio 2010

Orecchio da violinisti

Dice il maestro Carl Flesch: “Un violinista non dimentichi mai che un orecchio fine è il suo più prestigioso retaggio e la condizione più importante per salire alle più alte regioni dell’arte" . "Gli esercizi pratici per l’orecchio che fo fare ai miei scolari, con gran successo, consistono nel far tenere lungamente all’allievo il singolo suono, esaminandone l’intonazione con l’aiuto della corda vuota corrispondente finché egli abbia acquistato la assoluta convinzione che l’altezza del suono è giusta”.
“Dopo alcune ore di esercizio, - dice Flesch - ad un tratto, avviene un fenomeno singolare che spaventa l’allievo: gli sembra di suonare cioè con peggiore intonazione di prima”. In realtà raffrontando il suono intonato con quello falso l’orecchio diviene così sensibile da tollerare meno le imperfezioni. Con l’esercizio assiduo però, si impara a giudicare e correggere in una frazione di secondo il suono ottenendo la purezza voluta.
1- Un po' di Quark: nel filmato il viaggio delle onde sonore dal timpano, al cervello

Nessun commento:

Posta un commento