sabato 31 ottobre 2009

Il Dialogo muto

In un tempio nelle regioni settentrionali del Giappone vivevano due confratelli monaci. Il più anziano era istruito, ma il più giovane era sciocco e aveva un occhio solo
Arrivò un monaco girovago e chiese alloggio, invitandoli, secondo la consuetudine, ad un dibattito sulla sublime dottrina del Buddha
Il fratello più anziano era stanco e chiese al più giovane di sostituirlo:“Vai tu e chiedigli il dialogo muto
Il monaco giovane e il forestiero andarono a sedersi nel tempio ma poco dopo il viaggiatore venne a cercare il fratello più anziano e gli disse:
“Il tuo giovane fratello è un tipo straordinario. Mi ha battuto!”
Un po’ meravigliato il fratello anziano chiese :“Riferiscimi il dialogo”.
“Bè”,
spiegò il viaggiatore, “per prima cosa io ho alzato un dito, che rappresentava Buddha, l’Illuminato. Ma lui ha alzato due dita, per dire Buddha e il suo insegnamento. Io ho alzato tre dita per rappresentare Buddha, il suo insegnamento e i suoi seguaci, che vivono la vita armoniosa.
Allora lui mi ha scosso il pugno chiuso davanti la faccia, per mostrarmi che tutti e tre derivano da una sola realizzazione. Sicché ha vinto lui e io non ho diritto di fermarmi. "

Detto questo il girovago se ne andò

In quel momento arrivò correndo il fratello più giovane che chiese “Dov’è quel tale ?”
“Ho saputo che hai vinto il dibattito”
disse il fratello più grande
Io non ho vinto un bel niente. Voglio solo picchiare quell’individuo”
“Raccontami la vostra discussione
“ disse il fratello più anziano
“Accidenti, non appena mi ha visto, lui ha alzato il dito, insultandomi con l’allusione che ho un occhio solo.
Dal momento che era un forestiero ho pensato che dovevo essere cortese con lui e ho alzato due dita, congratulandomi che avesse due occhi.
Poi quel miserabile villano ha alzato tre dita per dire che tra tutti e due avevamo soltanto tre occhi.
Allora ho perso la tramontana e sono balzato in piedi per dargli un pugno, ma lui è scappato via e così è finita”.

giovedì 29 ottobre 2009

Lezioni sul "nuovo approccio" di Katò Havas

Monica Cuneo tiene una serie di Incontri - lezioni per violinisti e violisti sul “Nuovo Approccio” di Katò Havas a Cause e rimedi delle lesioni fisice e della paura del pubblico
Gli incontri si svolgeranno a Milano in via Marchesi de Taddei n.10 (zona De Angeli MM1 De Angeli-Wagner/Bus 67/Filobus 90-91).

1° incontro: sabato 7 novembre 2009, dalle 14,00 alle 18,00
Introduzione al “Nuovo approccio” , gli aspetti fisici , mentali e sociali
per prevenire ed eliminare danni fisici e paura del pubblico derivanti dal suonare
2° incontro: domenica 8 novembre 2009, dalle 11,00 alle 16,00:
L’impulso ritmico, gli equilibri fondamentali; la “non” tenuta del violino/viola e dell’arco
3° incontro: sabato 14 novembre 2009, dalle 14,00 alle 18,00
La mano sinistra, la mano “che dona”
4° incontro: domenica 15 novembre 2009, dalle 11,00 alle 16,00
Il braccio destro, il “non” passaggio di corda ; La coordinazione finale
Gli incontri sono aperti a violinisti e violisti di ogni livello, stile ed età; saranno tenuti da Monica Cuneo, violista, specializzatasi con Kató Havas nella didattica del Nuovo approccio, traduttrice dei suoi libri. Per altre informazioni, vistare www.monicacuneo.com/seminario, tel.347 4251857
Porta il tuo strumento
E' consigliata la lettura di: La paura del pubblico, Un nuovo approccio al violino, Il corso di dodici lezioni e la visione dei video su www.youtube.com/KatoHavas ( tutti i filmati sono disponibili con i sottotitoli in italiano)

mercoledì 28 ottobre 2009

Zen ad uso degli studenti di violino

“Maestro se mi applico diligentemente, quanto tempo mi ci vorrà per imparare la somma arte del violino?”
- “Dieci anni forse”
“E se lavorerò particolarmente sodo? Allora quanto tempo mi ci vorrà?”
- “Probabilmente trent’anni”
“Sono disposto a sopportare qualunque avversità e a sostenere qualsiasi sacrificio. Voglio semplicemente imparare quest’arte nel più breve tempo possibile!”
- “In tal caso - rispose il maestro - probabilmente ci vorranno settant’anni”

martedì 27 ottobre 2009

Glassharmonica: suoni di vetro

Bellissimo questo pezzo di Mozart per Glassharmonica & quartet ( Rondo K617): alla glassharmonica c’è Thomas Bloch che ha ripreso questo strumento dimenticato, composto da coppe di vetro che vengono sfregate con le dita. .
Lo strumento nasce nella cultura popolare tirolese ma venne utilizzato anche da Mozart, Beethoven, Johann Adolph Hasse, David August von Apell , Carl Philipp Emmanuel Bach, Donizetti (la scena della pazzia della Lucia di Lammermoor e la cavatina di Elisabetta "Par che dica ancora" da Il castello di Kenilworth),



Sempre in tema di vetri sonori c'è Gianfranco Grisi un appassionato di enogastronomia e mandolinista del quartetto "Neuma" che ha brevettato il cristallarmonio, formato da bicchieri di cristallo variamente riempiti d'acqua
http://www.gianfrancogrisi.com/

sabato 24 ottobre 2009

Il violino di Marie Hall ( 1884 – 1956)

L’inglese Marie Hall è stata la prima grande violinista del XX secolo e la sua storia sembra uscita da un romanzo di Dickens . Nata in una famiglia povera ma amante della musica (il padre suonava l’arpa), a nove anni diede il suo primo concerto a Newcastle ma il padre rifiutò la proposta di un uomo di affari che voleva far studiare la ragazza. A causa delle precarie condizioni economiche Marie Hall dovette rinunciare anche ad altre opportunità riducendosi a suonare per strada con il padre, fino a quando, a 14 anni, l’incontro con un ricco compositore Philip Napier Miles cambiò in modo definitivo la sua vita. L’uomo offrì al padre un “aiuto” di una sterlina alla settimana e portò Marie Hall a Londra dove studiò per 3 anni e conobbe Kubelik, giovane allievo del grande Otokar Sevcik. Kubelik convinse Marie Hall a seguirlo a Praga dove divenne allieva prediletta di Sevcik e suonò davanti a Dvorak. Il suo primo concerto a Praga fu un trionfo, così come quello successivo nel 1903 alla St James hall di Londra. Il successo enorme e i guadagni delle esibizioni le permisero di acquistare lo Stradivari del 1709 che era stato il violino di Viotti (pagato 1600 sterline, l’equivalente di 145.000 euro) strumento che da allora prese il suo nome.
Per lei Ralph Vaughan William scrisse The Lake Ascending uno dei pezzi più belli di musica classica del xx secolo . Qui inserisco una rara registrazione di Marie Hall che suona il perpetuum mobile op 34 ( di Franz Ries) . Il suono è molto sporco ma traspare la eccezionale forza e bravura di questa violinista.


Francobolli a ritmo rock

Dopo il successone dei francobolli celebrativi dedicati ai Beatles nel 2007, la Royal Mail, (Poste britanniche) , metterà in commercio, a partire dal 7 gennaio 2010 un set di 10 nuovi francobolli che raffigurano copertine di album che hanno fatto la storia del rock.
La Royal Mail ha messo insieme le liste esistenti su “le migliori copertine di dischi di tutti i tempi" e la scelta è stata affidata ad un gruppo di esperti (grafici , disegnatori e direttori di giornali musicali)
Se il progetto funziona seguiranno altri francobolli ma già fa rumore il fatto che non sia satta inclusa nei primi 10 la bellssima copertina dell’album dei Beatles Sgt Pepper Lonely’s Heart Club Band
La prima “sfornata” include : The Division Bell dei Pink Floyd, Parklife dei Blur, London Calling dei Clash, Led Zeppelin IV, Power, Corruption & Lies dei New Order, Screamadelica dei Primal Scream, Let It Bleed dei Rolling Stones, A Rush Of Blood To The Head dei Coldplay, Tubular Bells di Mike Oldfield e The Rise And Fall Of Ziggy Stardust And The Spiders From Mars di David Bowie.
Qui il collegamento al sito del Sole 24 ore che presenta le dieci copertine
http://www.multimedia.ilsole24ore.com/fotogallery/a22b1cea-bdab-11de-b058-134702f6b78b/a22b1cea-bdab-11de-b058-134702f6b78b.shtml

venerdì 23 ottobre 2009

Violino zigano: La mano che dona

La posizione della “mano che dona" è tipica dei violinisti zigani e Katò Havas (cerca l’argomento "violinisti senza paura" nel blog!) ne dice sempre un gran bene, per un motivo fondamentale:
di solito noi principianti tendiamo a stringere le dita attorno alla tastiera e sulle corde alla ricerca della nota giusta,
ma, se è vero, come è vero, che “il suono è fatto di movimento e aria”, la presa rigida della punta del dito sulla corda chiude l’aria tra la corda e la tastiera, impedisce che il suono si sviluppi e finisce per tagliare gli “armonici” che lo rendono ricco.
La posizione della mano che dona invece, impedisce alle dita di premere con rigidità sulle corde e sposta il movimento fondamentale dalla punta delle dita alle articolazioni alla base della mano
Ne deriva una sensazione di scioltezza ma anche, stranamente, una maggiore capacità di intonazione ( o almeno questo è capitato a me) a cui si aggiunge un suono decisamente migliore. Ovviamente ognuno trova la sua "via" per suonare il violino e non ci sono ricette univoche.

giovedì 22 ottobre 2009

Che faccia da Bach

Un gruppo di ricercatori tedeschi ha ricostruito al computer le fattezze del volto di Johann Sebastian Bach .
Dopo una scansione laser del cranio – dice Caroline Wilkinson, del Centro di medicina legale e arte, di Berlino - utilizzando uno specifico software è stata ricreata la muscolatura e la pelle. La valutazione della struttura ossea, ha permesso di determinare, con una buona approssimazione, la morfologia del viso .
Il gruppo di studiosi ha anche utilizzato un ritratto di Bach, per conferire all'opera alcune caratteristiche, come l'incarnato e le palpebre gonfie.Il risultato del lavoro sarà esposto al museo Bachhau, nella città natale del compositore e nel Museo Norvegese di Bach Alà conosciuto in tutto il mondo per le celebri facce associate al nome della città
La notizia è tratta dal sito
Resta il dubbio: a cosa servirà mai questo sforzo scientifico?

mercoledì 21 ottobre 2009

Io, Don Giovanni


Ancora musica e personaggi legati alla musica classica al festival di Roma con “Io don Giovanni” di Carlosa Saura (nei cinema a partire dal 23 ottobre)
Le musiche di Mozart, ma anche di Vivaldi e soci, fanno da colonna sonora a questo film sulla vita di Lorenzo da Ponte, “ebreo diventato prete, massone e avventuriero, educato da Casanova , fuggito da Venezia e finito a Vienna, a collaborare con Mozart
Da Ponte è stato Librettista di alcuni capolavori di Wolfy, ; "Così fan tutte", "Le nozze di Figaro", e soprattutto il "Don Giovanni" in cui, vita reale e immaginazione, seduzione e palcoscenico si sono mescolati indissolubilmente.
Il “provino” che inserisco da Youtube non ha nè lo smalto, nè la forza di seduzione dell’anteprima di “Le concert” di Radu Mihaileanu (vedi post precedente). A naso non dovrebbe essere un “capolavoro” ma un bello spettacolo (ambientazione, costumi, scenografie ecc) da vedere rigorosamente sul grande schermo.

martedì 20 ottobre 2009

Le concert, un film imperdibile


Chi lo ha visto al festival del cinema di Roma ne dice un gran bene, dovrebbe essere bellissimo e imperdibile questo Le Concert di Radu Mihaileanu, regista dell’indimenticato Train De Vie.
Giocando con la sua ironia da Benigni romeno ( ma incomparabilmente più bravo come regista) , Mihaileanu, porta in sala la stramba e deliziosa storia di Andrei Filipov, il più grande direttore d’orchestra dell’Unione Sovietica (nel film ovviamente), licenziato in tronco ed umiliato per essersi rifiutato di cacciare alcuni musicisti ebrei, nel pieno del regime comunista. Un genio musicale che ritroviamo, dopo 30 anni, sempre al Bolshoi, storica Orchestra russa, ma come uomo delle pulizie. Il destino bussa però alla porta di Filipov, con un fax, indirizzato al direttore del Bolshoi, ma finito casualmente tra le sue mani. La comunicazione arriva da Parigi, dal Theatre du Chatelet, che invita l’orchestra ufficiale a suonare nella capitale francese. Un’occasione più unica che rara per Andrei, da 3 decenni desideroso di riscatto ed ora pronto ad approfittarne, riunendo i suoi vecchi amici musicisti, spacciandoli per l’Orchestra del Bolshoi!
La scena finale lunga 12 minuti, definita da alcuni critici sublime, è quella del concerto per violino di Tchaikovsy
Attori magnifici (Mélanie Laurent , Aleksei Guskov) sceneggiatura spumeggiante, dialoghi farciti di ironia, tanto surreale quanto geniale nel voler prendere in giro gli ex comunisti duri e puri, e con una riuscita metafora sul “concerto”, inteso come summa di tutti i veri ideali del comunismo. Con il suo inconfondibile “jewish humour” Le Concert si fa beffe anche della Russia di oggi controllata dagli oligarchi economicamente onnipotenti, forti dei soldi del gas che investono nel calcio; ma sa prendere deliziosamente in giro anche il proprio popolo (è impagabile la scena dei due ebrei che anche a teatro riescono a vendere qualcosa).



Viotti e il violino di latta

Nella Parigi degli anni '80 del XVIII secolo, il celebre violinista Giovanni Battista Viotti passeggiando negli Champs Elyseés udì un mendicante cieco produrre strazianti suoni dal suo violino di latta. Viotti disse al suonatore che avrebbe voluto acquistare lo strumento proponendogli 20 franchi, poi prese lo strumento e ne tirò fuori una musica bellissima. L’amico in sua compagnia passò con il cappello in mano tra la folla che si era radunata e raccolse le offerte, che donò al mendicante:. Ma quando Viotti tirò fuori i 20 franchi pattuiti per l’acquisto, il mendicante disse “non mi ero accorto di avere un così bel violino, penso che valga almeno il doppio di quanto stabilito”
Viotti con un sorriso pagò i 40 franchi ma mentre andava via si sentì tirare per la giacchetta dal nipote del mendicante , uno stagnaio che si offrì “di fabbricargli tutti gli strumenti che voleva per 6 franchi l’uno…..”

lunedì 19 ottobre 2009

Yehudi Menhuin e lo zio violino

Il grande Yehudi Menuhin (1916 New York - 1999 Berlino ) diceva che “Un grande violino è qualcosa di vivo; il suo legno racchiude la storia, o l’anima, di coloro che l’hanno posseduto.
Non riesco mai a suonare senza avere la sensazione di aver liberato o, ahimè, violato questi spiriti

(citazione del 1996)

Il mio non è un "grande violino" ma ha quasi cento anni. E’ un violino di fabbrica tedesco di inizio secolo. A quell’epoca, per i violini, i tedeschi erano un po’ come i cinesi di oggi (anche se non c’è paragone con le attuali ciofeche economiche del sol levante).
Il mio liutaio ha detto che vale 150 – 200 euro, non di più, ma è lo strumento di mio zio Vituccio (buonanima) e questo basta per rendermelo prezioso oltre ogni valutazione.
La mentoniera è particolare perché è “mignon” ma mi ci trovo bene (o meglio non mi azzardo a cambiarla). In verità ha il manico leggermente storto ma questo non è un problema per un “violinista per difetto”

domenica 18 ottobre 2009

Il violino più antico esistente

Il violino più antico esistente? Ha 445 anni ed è uno strumento costruito da Andrea Amati nel 1564, conservato nell’ Ashmolean Museum di Oxford.
Lo strumento faceva parte di una serie di 38 strumenti ordinato dall’”italiana” Caterina de’ Medici regina di Francia (un po’ come Carla Bruni e Sarkosy…) che a corte era protettrice delle arti ed ebbe un ruolo notevole nella diffusione del violino .
Se Caterina poteva avere dei limiti come governante, in quanto a strumenti sapeva dove comprare i migliori : quelli di Andrea Amati da Cremona (1505/10 - 1577) , liutaio che assieme alla sua famiglia ha dominato per i successivi cento anni l’industria della costruzione dei violini.
Andrea Amati non fu l’inventore del violino ma di sicuro fissò quei criteri base che sarebbero stati poi seguiti da tutti i suoi successori. Il violino del 1564 ha già tutti i caratteri fondamentali e divenuti caratteristici , sia della forma che del funzionamento di questo strumento.

sabato 17 ottobre 2009

Tourte: lo Stradivari dell'archetto

In tema di archetti per violino il bel libro di Toby Faber: Stradivari, storia di un genio , cinque violini e un violoncello, riproduce un disegno che mostra l'evoluzione dal 1620 al 1790, fino al Viotti - Tourte che ha struttura e design simili a quelli usati ancora oggi.
Il padre dell'archetto moderno è il francese Francois Tourte detto "Lo Stradivari dell'archetto".
Si narra che l'ispiratore della nuova forma sia stato Giovani Battista Viotti a quell'epoca "stella" de Le Concert Spirituel di Parigi, che chiese a Tourte un archetto dotato di più forza e controllo , adatto per il suo stile "cantabile", capace di trarre il meglio dal suo violino Stradivari. Tourte utilizzò un legno brasiliano (il pernambuco) curvato verso l'interno , cosa che dava maggiore elasticità e forza e permetteva una maggiore tensione dei crini;
tensione regolabile grazie ad un dado a vite (il nasetto, situato all'impugnatura dell'archetto) .

martedì 13 ottobre 2009

Un violinista in metropolitana


Cosa succede quando uno dei più gradi musicisti del mondo suona nella metropolitana all’ora di punta?
La storia è vecchia di quasi tre anni ed è divenuta ormai un “classico” ma val la pena lasciarne traccia in questo Blog perché suona come una illuminante storiella Zen
Il 12 gennaio 2007 , Joshua Bell, uno dei più bravi violinisti al mondo, è nella metropolitana di Washington camuffato da musicista di strada con tanto di cassetta per le “offerte”. Sono le 7,30 ora di punta, quando imbraccia il suo stradivari del 1710 (quotazione da 4 milioni di euro!!!) ed attacca la Ciaccona di Bach e altri magnifici pezzi . In 43 minuti di “concerto”passano 1000 persone di cui 20 lasciano un obolo e 8 si fermano per qualche momento ad ascoltare. Alla fine Bell porta a casa 32 dollari (che per un’ora di lavoro non sarebbero nemmeno male se non fosse che due giorni prima Joshua Bell aveva fatto il tutto esaurito al teatro di Boston e i posti costavano una media di 100 dollari )
Il concertino in metropolitana è stato organizzato e filmato dal Washinton post “con l'obiettivo di verificare se, in un contesto anomalo, la gente normale avrebbe riconosciuto un famoso e acclamato artista e, soprattutto ne avrebbe riconosciuto il talento”. In verità non c’era bisogno di fare l’esperimento per sapere che non l’avrebbero riconosciuto, ma contati i suoi 32,17 dollari, Bell ha commentato serafico: "Beh, potrei viverci, e non avrei neanche bisogno di un agente!".
La domanda finale è "Se non abbiamo un momento per fermarci ed ascoltare uno dei migliori musicisti al mondo suonare la miglior musica mai scritta, quante altre cose ci stiamo perdendo?"
Evidentemente molte: quanti bei fiori nel giardino all’angolo aspettano inutilmente qualcuno che si fermi un attimo a godere del loro profumo?

lunedì 12 ottobre 2009

Il Tokio String Quartet (Stradivari & Paganini)


Il 23 novembre concerto del Tokyo String Quartet a Milano
Se mettete insieme quattro strumenti costruiti da Antonio Stradivari e posseduti da Nicolò Paganini , unite due leggende, con il risultato di avere un fascino enorme , e uno strategico vantaggio“commerciale” . Il Tokio String quartet dal 1995 (nelle sue varie formazioni) ha sempre suonato il leggendario quartetto Paganini. Una viola del 1731 (Stradivari costruì solo due o tre grandi viole ) Un violoncello del 1736 (un anno prima della morte del liutaio cremonese, ma probabilmente precedente a quella data) un violino del 1680 (non è il suo periodo più rinomato) e un quarto violino (la data non la so!!! mi pare il 1727 ?) . Il Tokio String Quartet è nato nel 1969 e quindi (“Lapalisse”) quest’anno festeggia i 40 anni . La formazione attuale è composta da
Martin Beaver e Kikuei Ikeda (violini), Kazuhide Isomura (viola) and Clive Greensmith (violoncello) .

sabato 10 ottobre 2009

L'archetto "antico" di Carmignola


Alcuni passi più sotto in questo Blog, ho inserito i collegamenti a siti "forse" utili a noi popolaccio di aspiranti violinisti e un filmato tratto da Youtube in cui si mostra come tenere l’archetto. Ma c’è, ovviamene, chi lo usa in tutt’altra maniera . Un esempio è il bravissimo Luciano Carmignola (Treviso 1951) - accompagnato dai Sonatori de la Gioiosa Marca (specializzati nel repertorio barocco) di cui inserisco una registrazione de L'estate di Vivaldi (3° movimento de Le Quattro Stagioni). L'arco di Carmignola e degli altri musicisti ha una forma diversa da quella che troviamo nel nostro violino, cinese o meno. E' arcuato con la punta verso il basso secondo il modello Barocco e Carmignola lo tiene con la mano spostata verso l'alto alla maniera di Nicolò Paganini, (o almeno dei disegni che ritraggono Paganini mentre suona). L'argomento è diventato oggetto di discussione nel forum: chi vuol partecipare, dire la sua o illuminarci è benvenuto

Stradivari: storia di un genio, cinque violini e un violoncello


Nella biblioteca di un innamorato violinista non credo possa mancare “Stradivari storia di un genio, cinque violini e un violoncello” (Rizzoli editore, prima edizione 2005)) scritto incantevolmente da Toby Faber (Cambridge 1965) rampollo della famosa casa editrice Faber e Faber. Il libro è un romanzo avvincente che ha come protagonisti cinque violini e un violoncello: sei strumenti costruiti da Stradivari chiamati come i virtuosi che li possedettero (da Viotti a Paganini) o addirittura il Messiah, il violino “più famoso del mondo” costruito da Stradivari nel 1716, conservato nell’ Ashmolean Museum di Oxford e circondato da un alone di leggenda ( e anche da alcuni dubbi ) . Il Messiah è probabilmente il violino più famoso al mondo, ha fatto da modello per innumerevoli copie ed è tuttora in condizioni perfette perchè non è stato quasi mai suonato. Il romanzo di Faber ricostruisce le vite dei 6 prodigiosi strumenti assieme a quelle delle donne e degli uomini – musicisti di talento, commercianti senza scrupoli, liutai e principi- con i quali il loro destino è incrociato. Una narrazione affascinante, sorprendente e ricchissima; il racconto di una commedia umana che diventa il modo più originale ed efficace per rendere omaggio “all’enigma dell’inimitabilità” del genio di Cremona e “all’incomparabile bellezza dei più meravigliosi strumenti ad arco mai costruiti dall’uomo” http://www.ashmolean.org/ash/objectofmonth/2004-09/theobject.htm

venerdì 9 ottobre 2009

Domenica 11 : porte aperte al Petruzzelli di Bari


Domenica 11 ottobre operazione Porte Aperte al Petruzzelli.Dalle ore 10,00 alle 19,00 visite libere in teatro. Dopo 18 anni dall’incendio doloso che lo distrusse, i cittadini potranno visitare il teatro. Non c’è bisogno di prenotazione. I visitatori verranno fatti entrare a gruppi di 250 – 300 accolti dalla musica degli studenti del conservatorio N.Piccinni di Bari.
Intanto, l’inaugurazione è avvenuta domenica 4 ottobre (serata riservata alle “autorità”…). Lunedì 5 ottobre replica a favore delle maestranze che hanno lavorato alla ricostruzione del teatro e di 1200 cittadini baresi scelti con un sorteggio. La ricostruzione del teatro è costata circa 63 milioni di euro . Il Petruzzelli può accogliere 1482 spettatori, 450 in platea e i restanti 1032 nei sei ordini di palchi e gradinate

Qui le foto della serata inaugurale
http://www.fondazionepetruzzelli.it/fotofondazione/Lirica%20e%20Danza/Stagione%202009/Inaugurazione%205%20Ottobre/index.html

giovedì 8 ottobre 2009

Violini da pubblicità

La nuova Fiat Evo ci interessa meno ma il violino energetico che accompagna lo spot è fenomenale. http://www.youtube.com/watch?v=eBpDlmSJiks
La gentilissima Eleonora mi fa sapere che il brano è il Capriccio n.5 di Paganini eseguito da Edwin Marton. Miiiii, proprio bravo!!!
http://video.libero.it/app/play?id=e62d55be406fc589765586e39d20ffe1

Un vero tarlo musicale è invece il pezzo che accompagna la pubblicità del vino Galassi: si tratta del Valzer dell'usignolo del violinista Franco Rossi, detto "Ferrer" (Cesenatico 1910 - 1986), Rossi è figlio di Guido Rossi, detto "Poiali", clarinettista nella prima orchestra di Aurelio Casadei, detto "Secondo" .
http://www.youtube.com/watch?v=hv8w5TWHgs0
Ma lo spot sublime capace di trasfigurare un messaggio commerciale in una vera goduria resta sempre quello della Ford . Il brano “Ode alla nuova Ford Focus” è del compositore Craig Richey , un geniaccio della North Carolina che viene da una famiglia di musicisti. La madre è violinista, e suo padre fu un compositore

Einstein, Suzuki e l’educazione del talento


Tra i numi tutelari di violinisti vùvùvù puntocom da oggi ci sono anche quel gran capoccione di Albert Einstein e il sorridente Shinichi Suzuki. A quanto pare per Einstein tutto era “relativo”… tranne il violino e, ogni giorno riusciva a trovare qualche minuto per suonare. Probabilmente qualche attenzione in meno dedicava alla prima moglie da cui divorziò. Ma il buon Albert è stato anche una delle inattese fonti di ispirazione per Shinichi Suzuki uno dei giganti della didattica musicale del secolo scorso. Nato nel 1898, “emigrato” in Germania nel 1920 per studiare il violino, Suzuki, figlio del proprietario della più grande fabbrica giapponese di violini, entrò per caso nella cerchia degli amici di Albert Einstein che si riunivano per far musica e passare amabili serate.
“Einstein – racconta Suzuki - non si spostava mai senza il violino e interpretava meravigliosamente brani come la Ciaccona di Bach. Ammiravo l’agilità delle dita e la sonorità elegante, il suo modo di suonare naturale e disteso”
La conoscenza e la frequentazione di Einstein e dei suoi amici –dice Suzuki nel libro “Crescere con la musica” - furono fondamentali per sviluppare la teoria dell’educazione del talento.
“Una - sera racconta Suzuki – mi chiesero di suonare il concerto di Max Bruch e una signora disse che gli sembrava strano che un giapponese, cresciuto in una cultura tanto diversa, fosse riuscito a mettere in luce il carattere tedesco della musica di Bruch” “ Signora mia – rispose Einstein -“gli uomini sono tutti uguali”.
La frase fu come una scossa per Suzuki che ne fece tesoro nella elaborazione del suo metodo: “qualsiasi bambino può dimostrare un talento straordinario purché si usino dei metodi corretti nella sua educazione”

INTERVISTA A SUZUKI




http://www.istitutosuzukiitalia.org/index.php?option=com_content&task=view&id=12

mercoledì 7 ottobre 2009

Orchestra del Buonumore

Jgudesmanan& Joo è un esilarante duo composto da Aleksey Igudesman e Richard Hyung-ki Joo . I loro spettacoli “teatrali” sono una girandola di trovate che uniscono musica classica e cultura popolare. In Italia vantano già vari tentativi di imitazione che non hanno però la qualità comica e musicale dei due. Vi posto questo filmato troppo bello con la collaborazione del grande Gidon Kremer che suona con un bel Guarnieri del Gesù del 1730 . Dov’è il telecomando?



Aggiungo il link al sito ufficiale
http://www.igudesmanandjoo.com/default.asp?show=page&id=2324

File Midi e Solitudine violinistica

Se non abbiamo amici apprendisti, scarsi come noi e disposti a suonare insieme, si può sempre ripiegare disperatamente sull'amico elettronico. All'ndirizzo http://www.vanbasco.com/it/ potete scaricare gratuitamente un programma di ricerca di file midi che ha una qualche sua utilità . Il suono è quello lamentoso dei file Midi ma, oscurando la parte del violino (si può fare facilmente), tutto il resto vi fa da orchestra accompagnatrice. Il vantaggio è che, al contrario di voi, il file midi va quasi sempre a tempo , inoltre si può rallentare o aumentare la velocità a piacimento. Lo svantaggio è che l'intonazione con il vostro violino non è mai perfetta (vi tocca modificare l'accordatura in riferimento al file midi)

Spartiti gratuiti, miniere a cielo aperto

Tutti i violinisti alle prime arcate vanno alla ricerca di spartiti gratuiti felici di contemplare beatamente il serpentone di note o tentando di suonare qualche pezzo famoso ( almeno le sue parti più semplici) . L’offerta di spartiti gratis è decentemente ampia e ci sono siti come freescores.com dove si trovano anche suonate belle e relativamente facili, composte da autori contemporanei meno conosciuti.
Tra questi un bel pezzo, quasi tutto in prima posizione, è questo, per due violini, di Claude Torrent (consigliato da Aldeo archienonsolo) di cui c'è anche il file midi . Il pezzo è molto veloce ma nessuno vieta di farlo "mooolto" più lentamente.
http://www.free-scores.com/partitions_telecharger.php?partition=7958#
Di seguito i link alle principali miniere gratuite di spartiti .
http://www.free-scores.com/
http://www.imslp.org/wiki/Pagina_principale
http://www.mutopiaproject.org/browse.html

martedì 6 ottobre 2009

Spalliera: Il "piccolo segreto" di Stern

Collegandosi a Sibelius TV (il link lo trovate nella colonna laterale del Blog) si può accedere ad un bel documentario sulla visita in Cina, nel 1979, del violinista Isaac Stern, (Kremenec' (Ucraina) 1920 – New York 2001) . Il documentario si chiama da Mao a Mozart . Stern tiene una masterclass con centinaia di giovani cinesi a cui brillano gli occhi e la sua lezione è illuminante, divertente e carica della calda umanità di questo meraviglioso violinista e personaggio.
Durante la masterclass, Stern parlando della tenuta del violino, con un “colpo di teatro”, dice ai suoi ascoltatori di avere anche lui un segreto, e tira fuori un pezzo di spugna che aveva “nascosto” sotto la camicia all’altezza della clavicola.
Ottima trovata e ottimo consiglio per facilitare la stabilità nella presa del violino ("il violino deve essere parte del corpo"dice Stern ad inizio del video postato qui sotto) .
Se Stern usava la spugna , e con che risultati, potremmo usarla anche noi...

lunedì 5 ottobre 2009

Primi passi (violinisti per difetto)

Da apprendisti violinisti (per diletto e per difetto) all’inizio si chiede aiuto via internet. alla ricerca di filmati , informazioni, anime pie pronte a darci delle spiegazioni sui “segreti” della tecnica di questo divino e diabolico strumento. Ci sono alcuni siti corredati da video su come si tiene il violino, l’archetto, come si impara il vibrato ecc. ecc.
In realtà si scopre subito che senza un maestro in carne, ossa non si va molto lontano, ma questi siti riescono a dare almeno una mezza idea su varie questioni. Insomma sono un primo pronto soccorso violinistico. Vi propongo alcuni filmati (i link li trovate stabilmente nella barra laterale di questo Blog).
http://violinmasterclass.com/mc_menu.php
http://www.theviolinsite.com/
Sono pezzi di lezione molto muscolari. Il "cuore" della tecnica violinistica e le parole giuste che aprono le porte al piacere di suonare il violino, sul Web finora le ho trovate nei filmati di Katò Havas che potete trovare qualche post più sotto in questo Blog.
Di seguito posto un filmato Da youtube sulla tenuta dell’archetto.Anche se il tipo lo vedo un po'preocccupato quando conta un dos tre quatro

sabato 3 ottobre 2009

Un bel pezzo per violinisti novizi

Tra i pezzi per apprendisti violinisti come noi ce n'è uno particolarmente piacevole da suonare tutto in prima posizione. E' il concerto di Rieding op 35. Su youtube c'è una bella versione di Perlman che lo suonava benissimo già da bambino. Lo spartito lo trovate in formato Pdf su IMSLP a questa pagina
http://imslp.org/wiki/Violin_Concerto_No.2,_Op.35_(Rieding,_Oskar))

Il violino infuocato di Roby Lakatos

Visto che con Katò Havas siamo in tema di musicisti tzigani è obbligatorio citare Roby Lakatos 44 anni soprannominato l "archetto del diavolo". Nipote di settima generazione del violinista zigano Janos Bihari (una leggenda di cui – Franz Liszt disse: "Il canto del suo magico violino scorre alle nostre orecchie come lacrime ").

Capelli lunghi crespi e baffi all´insù, faccia paffuta, giacche sgargianti, Lakatos ha quell’ atteggiamento un po’ spaccone, un po’ fenomeno da baraccone degli zigani ma possiede una padronanza dello strumento da fare invidia.
Sopratutto non è appiattito sulla tradizione gitana che alla fine può risultare pallosa e mescola la tradizione dell´Ungheria zigana alla musica classica, al jazz di Chick Corea, tango e flamenco.
Ha iniziato a suonare a nove anni a Budapest con il papà, anche lui violinista come il nonno . A venti anni si è trasferito a Bruxelles dove tanti grandi violinisti han voluto ascoltare le sue esibizioni da Zubin Mehta a Yehudi Menuhin, da Stéphane Grappelli a Itzhak Perlman,
Lakatos ha collaborato con Vadim Repin, Grappelli, Maxim Vengerov.

Un video imperdibile

Chi suona il violino, da principiante o da musicista patentato, non può fare a meno di godersi questo Art of Violin, un film del regista belga Bruno Monsaingeon . Il video contiene filmati dei più grandi violinisti del secolo scorso da Menhuin a Oistrach da Elman a Milstein, Ferras, Heifetz, Francescatti, Kreisler ecc. uniti in una narrazione avvincente ed efficace grazie all’uso di brevi interviste che si alternano ai filmati.
Su Youtube si trovano molti video tratti da the Art of Violin, ma si tratta di spezzoni che non riescono a trasmettere la magia di questo film che va visto assolutamente per intero, nella sequenza originale. (Tra l’altro nel video originale ci sono i sottotitoli che mancano su Youtube).
Il DVD l’ho acquistato due anni fa al prezzo affare di 11 euro e 90 ma ho visto che i prezzi sono “leggermente” aumentati.