domenica 27 giugno 2010

Beethoven: silenzio di piombo

"Come si sbriciola un biscotto" è un libro pieno di affascinanti storie di chimica quotidiana scritto da Joe Schwarcz . Tra i capitoletti ce n’è anche uno dedicato al piombo e a Beethoven
Dall’età di vent’anni Beethoven soffriva di dolori di stomaco, disturbi digestivi, depressione ed irritabilità. Quando nel 1827 morì, a 56 anni, un giovane studente gli recise una ciocca di capelli da conservare come ricordo. Una preziosa reliquia che fu trasmessa di generazione in generazione e infine venduta all’asta nel 1994.
I nuovi proprietari fecero analizzare la ciocca per saperne di più : .Beethoven era morto di sifilide? In questo caso dovevavno esserci tracce di mercurio con cui si curava la malattia. Ma gli scienziati non trovarono mercurio né tracce di oppiati cosa che dimostra come Beethoven non facesse uso di antidolorifici.
Sorprendentemente nei capelli del compositore fu trovato un livello di piombo un centinaio di volte più alto di quello che mediamente si trova oggi nei capelli di una persona.
Forse il compositore si è lentamente avvelenato bevendo da boccali con il fondo in piombo, molto comuni a quel tempo, o bevendo da recipienti di ceramica vetrificati, o caraffe da vino in cristallo al piombo in cui il vino veniva tenuto per qualche tempo, o, probabilmente l’acqua che beveva scorreva in tubature di piombo… Difficile risalire alle cause reali, ma è probabile che sia stato il piombo a ridurre al silenzio il grande compositore.

venerdì 25 giugno 2010

Violino, suona il blues per me

Cliccando QUI si accede al sito Old Hat Records che propone CD con splendide registrazioni di brani blues della prima metà del secolo scorso in cui il violino ha un ruolo da protagonista.
Per ogni CD in vendita c’è anche una lista di brani di cui si può ascoltare un assaggio in maniera gratuita.
Anche se si tratta di “spezzoni” della durata di 50 secondi è una goduria ascoltare i differenti stili e ri-scoprire come molti gruppi pop - rock - blues hanno attinto a piene mani da quella tradizione. Ascoltando, ad esempio, l’assaggino del primo brano VIOLIN BLUES degli Johnson Boys, non può che venire in mente Love in Vain dei Rolling Stones, dall’album Let it Bleed

giovedì 24 giugno 2010

Rubare il tempo

Eugène Ysaÿe (Liegi, 1858 – Bruxelles, 1931) , è un grande violinista belga, compositore delle celebri sei sonate senza accompagnamento, Op.27,
Ysaÿe era un magnifico esecutore e il suo “rubato” è rimasto proverbiale. Aveva una particolare abilità nel rubare tempo da una nota, per assegnarlo ad un'altra in un posto diverso, permettendo così al suo accompagnamento di mantenere il tempo, mentre il canto del violino si muoveva più libero.
Questo tipo di rubato segue la descrizione data da Frédéric Chopin ma, di tutti gli esecutori Ysaie è stato il primo a metterlo realmente in pratica. Rubare il tempo alle note , quando riesce bene, dà una gran soddisfazione al musicista e solletica l'ascoltatore . Ovviamente l’occasione fa il violinista ladro e ascoltandolo oggi ci sembra che, a volte, anche Ysaye esagerasse nel rubare.

lunedì 21 giugno 2010

la voce degli spiriti

Chissà se in qualche conservatorio italiano insegnano il canto armonico; questa modulazione che permette alla voce di produrre contemporaneamente due o più suoni distinti . Di sicuro questo affascinante ed inquietante sdoppiamento è praticato in Tibet, ma anche in Sudafrica o nelle popolazioni Inuit (eschimesi), e in particolare nella tradizione Mongola –Tuvana in cui il canto armonico stabilisce un contatto “con le entità spirituali che pervadono tutte le cose”.

domenica 20 giugno 2010

Paganini, liberatore dei suoni

Alcune “voci degli spiriti” del canto armonico hanno una gran somiglianza con i suoni flautati del violino. Se con il dito tocchiamo leggermente la corda Re nel punto in cui suoniamo il La, e muoviamo l’ archetto, si produce un suono sibilante che è un LA all’ottava superiore. Questo suono che libera gli Armonici naturali è abbastanza facile da ottenere
Un po’ più complicato è liberare gli Armonici artificiali . Per fare questo (vedi esempio nel filmato in basso) “premiamo normalmente”, in prima posizione, il dito sulla nota Mi della corda Re e contemporaneamente poggiamo il mignolo (mooolto leggermente) sulla stessa corda Re come se suonassimo il La.. In pratica avremo le due dita sulla stessa corda. Il risultato sarà il suono flautato di un Mi due ottave più alto.
Nicolò Paganini ha dato piena cittadinanza a certi suoni flautati, ai pizzicati della mano sinistra che permettono al suono di sdoppiarsi timbricamente, ad ogni genere di note doppie e accordi, ad ogni imitazione ed effetto speciale. Paganini è stato un grande liberatore del suono e della "voce degli spiriti” che abitano il violino.
Nel filmato Todd Ehle, conosciuto come il professorV, mostra come ottenere gli armonici artificiali


Sento doppio
Nel filmato Hilary Hahn, Itzhak Perlman, Michael Rabin, and Gil Shaham suonano i doppi armonici nel terzo movimento del concerto per violino n.1 in re maggiore di Nicolò Paganini

sabato 19 giugno 2010

Nima in gamba

Nima ben David, chi è costei? Su internet ho trovato pochissime notizie su questa musicista. Solo alcuni filmati in cui suona incantevolmente la viola da gamba a sette corde (viola francese) dalla intonazione così vellutata e gentile. Qualche viandante di passaggio in questo blog può lasciare qualche migliore informazione?


sabato 12 giugno 2010

Lezioni di musica con Angelo Schiavi

Angelo Schiavi è un musicista jazz italiano (sax alto/tenore e clarinetto) che dal 1987 è insegnante nella “Scuola Popolare di Musica di Testaccio”, con lezioni di teoria e pratica musicale rivolte anche a principianti.
Cliccando QUI vi collegate al sito del musicista , nella sezione “materiali didattici”, dove sono disponibili i filmati delle sue lezioni e altro .
Utilissime pillole di teoria musicale sugli intervalli , le scale, l’armonia ecc.
Schiavi ha riunito tutti suoi appunti di studio e insegnamento nel metodo Harmonic Daily Training pensato per guidare l’allievo (sia principiante che avanzato) nello studio giornaliero dell’armonia per la creazione di melodie improvvisate di linguaggio jazzistico.


martedì 8 giugno 2010

La viola d’amore a chiavi

Pare che i violinisti principianti nei momenti di sconforto per l’intonazione incerta, sognino la Nyckelharpa (arpa a chiavi) , favoloso strumento medioevale ad arco inventato dagli svedesi, dotato di tasti . Nell’Europa continentale la Nyckelharpa ha avuto una discreta diffusione (dal XIV fino alla metà del XVI secolo) e in Italia il suo nome era “viola d’amore a chiavi” che detto così sembra tutta una allusione. Buon per noi la Nickelharpa è sopravvissuta nella tradizione popolare in particolare nella regione svedese di Uppsala. In Italia lo strumento è stato riscoperto da Marco Ambrosini ed ha sedotto molti suonatori di musica antica ma anche contemporanea e d’avanguardia . A Forlimpopoli nel 2005 è stato istituito il Seminario Europeo di Nyckelharpa
Nel filmato Magnus Helmstrom


Corde di risonanza

L’eccitazione impressa su una data corda può trasferirsi su ogni altra corda capace di oscillare alla stessa frequenza.
Se, ad esempio, si diteggia la corda del re di una chitarra, in modo da suonare un sol, si vede entrare in oscillazione anche la corda libera adiacente, intonata appunto sul sol”.
* * *Pare che la “Viola a chiavi” sia diventata “Viola d’amore a chiavi” quando allo strumento sono state aggiunte le corde di risonanza . La “viola d'amore a chiavi” , infatti, monta tre o quattro corde melodiche, e una quantità variabile di corde, che “risuonano”, producendo un riverbero, quando vengono suonate le corde melodiche.

Dell'Amor senza chiavi

La risonanza e “l’attrazione fatale” tra corde funziona splendidamente anche nella viola d’amore (senza chiavi)
Strumento dal dolce suono che solitamente, al posto del riccio, presenta una testa di amorino scolpita... La Viola d’amore ha sette corde melodiche che vengono sollecitate dall'archetto, e sette corde di risonanza che scorrono sotto le principali (vedi foto a lato) . Le corde di risonanza attraversano il ponticello, si infilano sotto la tastiera in fori ricavati nello spessore del manico , e sono assicurate in basso con dei chiodini di avorio posizionati a fianco del bottone, e in alto ad un ulteriore serie di piroli posti su un prolungamento del cavigliere.
Nel video un assaggio del concerto per viola d’amore di Antonio Vivaldi